Seggiolini contro senso di marcia : perché sono molto più sicuri

Rear facing: l’orientamento in senso contrario di marcia del seggiolino auto
Se ne parla, ma ancora non si hanno le idee chiare sull’importanza di mettere i bambini in senso contrario di marcia nel seggiolino auto fino a un’età più avanzata.
Eppure, in questa modalità di viaggio, il livello di sicurezza è senza dubbio molto più alto, basti considerare qualche basilare nozione di anatomia per capire come ciò possa offrire la migliore protezione per i più piccoli.
Dobbiamo considerare le parti più vulnerabili del corpo di un bambino, ovvero collo e testa, e valutare che, almeno fino ai 4 anni – ma anche fino ai 7… – quanto dal punto di vista anatomico la sua struttura sia diversa da quella di un adulto.

Se si confronta il peso della testa in relazione al peso totale del corpo, la differenza tra un bambino e un adulto è evidente. Per esempio, la testa di un bambino di 1 anno rappresenta il 25% del peso totale, quando invece in un adulto rappresenta circa il 6%. In pratica, in proporzione, la testa di un neonato è quasi circa un terzo del resto del corpo e risulta più grande e pesante.
In caso di impatto, si è naturalmente portati a inclinare la testa in avanti, con tanta forza quanto più forte è la collisione; nel caso di un bambino, la testa, essendo sbalzata in avanti, graverà in modo particolare sul collo, ancora debole.
I muscoli del collo di un bambino, infatti, sono molto più deboli e le vertebre non completamente sviluppate, così da non poter essere in grado di sostenere il peso.
Di conseguenza, i danni, rispetto a un adulto, possono essere molto più gravi per un bambino proprio per la conformazione fisica di cui si diceva prima.
Va da sé che, in caso di collisione frontale, le lesioni possono essere più gravi nel caso in cui il piccolo viaggi in senso di marcia, mentre il rischio si riduce se esso viaggia in una posizione rivolta all’indietro.
Una scelta importante per l’incolumità dei bambini e per affrontare con serenità e sicurezza i viaggi più o meno lunghi con i nostri figli, che sta ormai interessando diversi Paesi nel mondo. Negli U.S.A., per esempio, per gli stessi motivi per cui gli Svedesi hanno adottato queste misure di sicurezza, già da qualche anno l’American Academy of Pediatrics raccomanda di tenere i bambini in auto rivolti all’indietro almeno fino ai quattro anni.

Osservare i risultati di crash test specifici come per esempio il Test Plus effettuato in Svezia – un crash test molto severo, difficile da superare rispetto alla maggior parte di quelli standardizzati, e che non è mai stato superato da un seggiolino auto rivolto in senso di marcia – ci fa capire il motivo per cui sarebbe opportuno estendere l’utilizzo del seggiolino auto in senso contrario di marcia fino a un’età più avanzata.

Come sono nati i seggiolini contro senso di marcia
L’idea nasce dagli studi del prof. Bertil Aldman della Chalmers University di Göteborg, ispirato dalla posizione degli astronauti durante la fase di lancio delle navicelle spaziali su sedili progettati per distribuire in modo adeguato le forze su tutta la schiena.
È del 1964 il suo primo prototipo di seggiolino auto pensato per garantire che i bambini non siano esposti a forze elevate e pericolose per la loro incolumità in caso di collisione frontale, che rappresenta circa il 60 % della modalità di incidente stradale.
Scegliere infatti un seggiolino che pone troppo presto il bambino nel senso di marcia limita la sicurezza, e bene lo sanno i genitori dei bambini svedesi, che da sempre scelgono seggiolini che assicurano una posizione rivolta all’indietro il più a lungo possibile per limitare le forze che, in caso di incidente stradale, possono incidere sul collo dei loro figli.
Cosa ci frena nell’estendere l’età dell’utilizzo di seggiolini auto rivolti in senso contrario di marcia
Le normative ECE R44/04 e i-Size ECE R129 vigenti nel nostro Paese consentono di far viaggiare i bambini in auto fronte strada a partire dai 9 kg di peso o dopo i quindici mesi, anche se la tendenza in varie parti del mondo è quella di progettare sistemi di ritenuta che prevedono il senso contrario di marcia anche per i più grandi.
Le argomentazioni che vengono talvolta portate in supporto all’utilizzo di seggiolini auto rivolti nel senso di marcia per i più grandicelli non hanno fondamento, o meglio, come si dice, “non valgono la candela”, in quanto non rappresentano dei punti di forza rispetto al livello di sicurezza garantito da una posizione seduta in senso contrario di marcia.
“Il seggiolino è scomodo, il bambino non ha spazio per le gambe”; “Il bambino non vede nulla se è rivolto all’indietro”; “Il bambino soffrirà di mal d’auto”: tutte argomentazioni che non solo sono errate (la posizione non è scomoda per un bambino; il bambino ha una visuale migliore, se non ha il sedile del passeggero anteriore di fronte; il senso di malessere non sussiste se il bambino è abituato a viaggiare in quella posizione), ma che oltretutto non possono giustificare la garanzia di una maggiore sicurezza che si può ottenere con una posizione che limiti ancora di più il rischio di danni anche gravi ai nostri bambini quando viaggiano con noi.